Storia del Teatro Centro Lucia
Il progetto del Centro Socio Sportivo Culturale è iniziato con un Concorso Nazionale di idee bandito dall’Amministrazione Comunale nel 1985 per la realizzazione di un complesso di attrezzature pubbliche costituito da un teatro, una biblioteca, spazi per attività sociali, attrezzature sportive per il calcio, iI gioco delle bocce ed altri sport.
Il progetto vincitore e stato concepito su un’istanza fondamentale: l’area, ritagliata in un contesto di espansione residenziale, andava valorizzata come eccezione nel tessuto urbano in quanto area non edificata: il vuoto si trasforma in occasione per interpretare il programma delle nuove attrezzature piuttosto che come un grande edificio polifunzionale, come un parco civico, un giardino urbano all’interno del quale si trovano un insieme di piccoli edifici autonomi collocati e dimensionati in base alle diverse funzioni.
L’elemento che lega ed unisce i luoghi della vita pubblica e lo spazio aperto, un’isola verde, pedonale e ciclabile, in cui anche il solo accesso alle diverse strutture costituisce occasione di incontro e di relazione tra i cittadini, bambini e genitori, giovani e anziani, studenti e sportivi.
Il grande spazio aperto e delimitato, ad est, dal complesso scolastico ridisegnato da una quinta alberata disposta attorno ai due edifici esistenti, ad ovest da un percorso pedonale appoggiato al parcheggio alberato, a nord da una quinta di alberi e dagli edifici attorno ad una piazza che introduce al centro storico del paese.
Le attrezzature previste dal programma sono disposte in modo da configurare i bordi e il paesaggio interno della spazio verde: nella parte più a sud il campo di calcio, al centro il bocciodromo, nella parte più a nord attorno alla piazza il teatro, la biblioteca, un edificio per attività sociali culturali e commerciali che richiude la piazza.
Le strutture lineari del campo di calcio creano il bordo costruito del parco verso ovest, mentre il nucleo di strutture culturali con l’accento della volumetria eccezionale del teatro costituisce l’elemento di riferimento del parco e della vita pubblica di tutto l’abitato o l’area e l’insieme delle strutture previste sono servite da una nuova strada che segue il perimetro ad ovest dell’area: lungo tale strada, pavimentata con graniglia di marmo di Botticino, sono disposti posti auto in parte a lato della sede stradale e, in parte concentrati in un piazzale in prossimità del campo di calcio.
L’area culturale, una volta completata, sarà costituita, oltre che dal teatro, dalla biblioteca e dagli edifici di contorno della nuova piazza che dà accesso ai singoli edifici e che costituirà il luogo di relazione, di ritrovo e di incontro.
L’edificio-teatro, concepito per offrire alla collettività un luogo dove siano possibili diversi tipi di eventi e manifestazioni, è fruibile oltre che in occasione di spettacoli, anche in modo informale come luogo di incontro e di ritrovo: oltre alla sala centrale anche il foyer di ingresso, il foyer degli artisti al piano interrato e la terrazza in copertura saranno fruibili dal pubblico e offriranno opportunità diverse di riunione.
L’edificio con pianta quadrata e volume esterno prismatico compatto evoca la tipologia della torre civica, simbolo della collettività e riferimento per la vita pubblica della cittadinanza: il volume denota il carattere di edificio pubblico in quanto eccezione nel tessuto urbano, i materiali naturali e tipici del luogo assicurano il senso di appartenenza a Botticino e alle sue tradizioni.
Sala Grande
All’interno un volume unitario cavo a tutt’altezza comprende lo spazio centrale circondato da gallerie su tre lati e su tre piani e lo spazio scenico sul quarto lato. L’edificio, contenuto nella pianta di metri 22,40 x 22,40, è articolato all’interno in tre piani utilizzabili: la sala grande al piano terra, con pavimento piano, è attrezzata con una tribuna telescopica per la formazione della platea ad uso delle manifestazioni che lo richiedano, ma resta uno spazio disponibile per eventi e manifestazioni di diverso tipo con la tribuna richiusa a scomparsa.
Piano interrato e terrazza
La geometria in pianta della sala principale si ripete al piano interrato di basamento ed al piano terrazza in copertura: nel piano interrato i servizi e i locali tecnici sono organizzati in modo da liberare al centro una sala contenuta in altezza ma delle stesse dimensioni in pianta della sala principale, in copertura, i locali tecnici sono disposti in modo da ottenere al centro una terrazza praticabile, una “sala all’aperto” anch’essa della stessa dimensione della sala interna.
Il volume principale e integrato da due parti aggettanti: sul lato nord l’atrio di ingresso, un corpo totalmente trasparente che, contrapposto alla scatola muraria e solidamente chiusa dell’edificio, si configura idealmente come una sorta di estensione della piazza.
La copertura di questa corpo aggettante è una terrazza che costituisce un foyer all’aperto durante la bella stagione. Sul lato sud, verso il parco, una parte aggettante che corrisponde al fondale della spazio scenico, attrezzata con un parete apribile, stabilisce una seconda “apertura” dell’edificio all’esterno trasformando la sala in un palcoscenico per gli spettacoli all’aperto.
L’accesso principale dell’edificio avviene dal lato nord, sulla piazza tramite l’atrio di ingresso.
Dallo spazio di ingresso si accede alla sala principale tramite i corridoi di distribuzione che avvolgono la sala stessa al piano terra.
I collegamenti verticali sono organizzati da una scala immediatamente adiacente al foyer di ingresso e da due scale laterali che permettono il collegamento tra i tre livelli di gallerie. Tutti i piani, terrazza inclusa, sono accessibili anche con l’ascensore.
Il piano interrato, direttamente accessibile anche dall’esterno, ospita oltre alla sala centrale tutti gli spazi di servizio: i camerini collettivi ed individuali, il deposito, un locale di gestione e controllo, i locali tecnici ed ha funzione di ingresso per gli artisti, per il personale, i tecnici e per il carico e scarico di materiali di spettacolo non particolarmente ingombranti (costumi, proiettori, etc.) e per il servizio di catering. Per il carico e lo scarico delle scenografie più ingombranti è possibile utilizzare la parete apribile sui fondo del palcoscenico.
Biografia Architetto Sergio Pascolo
http://www.sergiopascoloarchitects.com/
Sergio Pascolo, architetto e urbanista. Laureato all’Università di Venezia (IUAV) nel 1984, ha collaborato con Vittorio Gregotti a Milano dal 1984 al 1993, durante questo periodo ha aperto il suo studio Sergio Pascolo Architects.
Tra gli altri progetti, Pascolo ha collaborato alla nascita del team di progettazione Gregotti Associati-Manuel Salgado a Lisbona (1990-1991) per il Centro Cultural de Belém. Dal 1993 al 1996 ha lavorato e vissuto ad Amburgo, dove è stato membro del Bund Deutscher Architekten. Per tutte le sue attività professionali e progetti, Pascolo svolge ricerche complete, integrando piani per l’architettura sostenibile con lo sviluppo delle città. Si concentra sull’edilizia residenziale e l’innovazione urbana, identificando i cambiamenti nelle condizioni di vita e di lavoro, nonché nella mobilità. Approfondisce questi temi partecipando a progetti pratici, teorici e sperimentali, concorsi e insegnamenti internazionali. Una mostra dei suoi progetti si è tenuta nel 1996 all’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo. Nel 1997 è tornato in Italia e ha continuato il suo lavoro a Milano, e dal 2006 a Venezia, dove attualmente vive e lavora. Professore di Architettura e Urban Design, prima al Politecnico di Torino e ora allo IUAV di Venezia, Pascolo partecipa regolarmente a seminari internazionali, workshop, conferenze in Italia e in Europa. Dal 2012 è membro del Consiglio consultivo per la cultura edilizia e l’architettura dell’Autonome Provinz di Bolzano.